17 novembre 2016

Italico Grido

Italico Grido

Tu che cammini per le vie romane,
dove s’ergon maestosi i monumenti,
eco delle gesta d’eroi possenti,
Padri dell’europee patrie lontane.

Quando miri le fiorentine piazze,
che culla furono di tanti artisti,
Stelle dell’arte già mai più rivisti,
che fecero divin le lor ragazze.

Immortal figure di rara grazia,
con i lor tratti d’angélica essenza,
ad ogni uom di Clero, Legge o Scienza,
al sol mirarle ne fa la mente sazia.

E di quel Paese cosa ne resta?
Un ammasso di storiche rovine,
che rinchiuso dalle alture alpine,
nostalgia riporta all‘antiche gesta.

Oh dolce Italia dai mille volti,
che sotto al tricolor ti sei riunita,
rimembr’ancor la leggendaria ardita,
degli eroici Mille ch’ha Gloria avvolti.

Ed oggi messi son col cuore affranto,
color che digiunando la giustizia,
che oramai privati d‘ogni letizia,
di lor tosto sol ne s’ode il pianto.

Poiché’l poter non sta nel sol denaro,
ma nella mente che non s’aliena,
ch’ha già divelto quella sua catena,
di prigion beffa dal sapor amaro.

Che sorgano dunque con alta mano,
al vento sventolando la bandiera,
dall’alba prima che si faccia sera,
che ‘l Popolo torni ad esser sovrano.

Sovran da corruzione liberato,
Sovran di Patria d’un Italia unita,
che ‘l grido sia “Repubblica o la vita”,
per guarir questo Paese malandato.

Francesco Cocco